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Condivisione della Conoscenza sulla Rilevazione dei Gas

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Precauzioni per l'utilizzo dei sensori PID (Photoionization Detector)

Sep 15, 2025

I sensori PID (fotodetector a ionizzazione) misurano la concentrazione di gas sfruttando la luce ultravioletta (UV) per ionizzare le sostanze bersaglio. Sono altamente sensibili e ampiamente utilizzati per rilevare i composti organici volatili (VOC).

La lampada UV in un sensore PID ha tipicamente livelli di energia di 9,8 eV, 10,6 eV o 11,7 eV. La scelta dell'energia della lampada dipende dal potenziale di ionizzazione (IP) del gas bersaglio. L'energia della lampada deve essere superiore all'IP del gas per un rilevamento efficace. Ad esempio, il formaldeide (HCHO) ha un IP di 10,87 eV. Per misurare il formaldeide, è necessario utilizzare una lampada da 11,7 eV, poiché una lampada da 10,6 eV non è in grado di rilevarlo.

Condizioni di elevata umidità (>90% RH) possono causare la formazione di condensa sulla finestra della lampada UV, influenzando l'accuratezza delle letture. Pertanto, i sensori PID sono generalmente utilizzati in ambienti asciutti oppure progettati con caratteristiche di protezione contro l'umidità.

L'esposizione a concentrazioni elevate (ad esempio, >1000 ppm) o a composti organici volatili con alto punto di ebollizione (come oli, aldeidi e idrocarburi aromatici) può portare all'accumulo di prodotti ionizzati e residui non volatili (ad esempio, olio al silicone, H₂S) sulla finestra della lampada UV. Questo può ridurre la trasmissione della luce UV, causando attenuazione del segnale, tempi di risposta più lunghi e diminuzione della sensibilità. Un'esposizione prolungata potrebbe danneggiare permanentemente la lampada UV. Per ridurre al minimo la contaminazione, limitarne l'impatto e prolungare la durata del sensore, si raccomanda l'uso di un dispositivo di campionamento con pompa durante il funzionamento di un sensore PID.